La quarta edizione del Convegno Nazionale sul Mistero della Coscienza, che si terrà il 14 dicembre in modalità webinar, affronta un tema cruciale: l’evoluzione della coscienza individuale e collettiva. Tra i relatori spicca il Dott. Franco Cracolici, codirettore scientifico dell’evento, che ci guiderà in una riflessione profonda sul ruolo della coscienza nei conflitti dell’uomo contemporaneo.
La coscienza nell’uomo e nella natura: una visione a rete
“La coscienza dorme nelle pietre, respira nelle piante, pensa negli animali e discerne nell’uomo.” Questo proverbio indiano, evocato dal Dott. Cracolici, ci invita a concepire la coscienza come un fenomeno intrecciato alla vita in tutte le sue forme. Un approccio che risuona con il concetto di One Health, secondo cui l’uomo, la natura e l’ambiente sono legati da un’unica rete di relazioni.
Nonostante i progressi della scienza moderna, non abbiamo ancora individuato con certezza dove risieda la coscienza: nella neocorteccia, nei microtubuli, nel talamo? Questa incertezza, spiega il Dott. Cracolici, ci riporta a un’antica saggezza: per comprendere la coscienza, dobbiamo esplorare percorsi antichi e moderni, unendo tradizione e innovazione.
Gli antidoti all’incoscienza: attraversare il “misterium tremendum”
Viviamo in una società pervasa da conflitti: 79 guerre in corso, tensioni quotidiane, e una crescente alienazione. Secondo il Dott. Cracolici, la chiave per affrontare questa “onda nera” è l’intenzione. “L’universo lo stiamo creando noi,” affermava il fisico John Archibald Wheeler, e ciò vale anche per i conflitti. Come antichi maestri insegnavano attraverso simboli e metafore — le scale di San Giovanni Climaco, la porta di Giano, i gradini di Maometto — dobbiamo intraprendere un viaggio interiore per trasformare l’incoscienza in consapevolezza.
Questo viaggio si basa su metodi pratici, che verranno approfonditi durante il convegno, per arginare l’incoscienza e promuovere un’evoluzione spirituale.
La leggerezza del cuore: la visione orientale della coscienza
Le filosofie orientali, in particolare quella cinese, pongono il cuore al centro della vita e della coscienza. “Il cuore deve essere leggero come una piuma,” spiegano gli antichi testi. Se carichiamo il cuore di preoccupazioni e pensieri stagnanti, rischiamo di danneggiare non solo la nostra salute fisica ma anche quella spirituale.
Un cuore libero e fluido permette al sangue — e alla vita — di scorrere senza impedimenti, promuovendo equilibrio e armonia. Questa leggerezza, sottolinea il Dott. Cracolici, è l’antidoto contro l’incoscienza e il sovraccarico tipico della mentalità occidentale.
Coscienza e tecnologia: una riflessione contemporanea
Il Dott. Cracolici solleva infine una questione provocatoria: “La materia può produrre stati d’animo?” Riferendosi a un robot che ha dipinto un quadro venduto a oltre un milione di euro, ci invita a riflettere sul ruolo della coscienza nella creazione artistica e nella tecnologia. La risposta a questa domanda, conclude, potrebbe aprire nuovi orizzonti per comprendere i confini tra uomo e macchina.
Un invito al cambiamento
Il Convegno Nazionale sul Mistero della Coscienza rappresenta un’occasione unica per esplorare questi temi sotto molteplici prospettive, unendo scienza, filosofia e spiritualità. Per approfondire questi argomenti e scoprire come applicare gli antidoti all’incoscienza nella vita quotidiana, vi invitiamo a partecipare.